di Matteo Contessa – Consigliere Nazionale USSI
Alla fine, anche se non con la diffusione capillare e la partecipazione numerica sperata, è andata in scena “Cento anni di basket – Facciamo festa”, la manifestazione nazionale organizzata da Legends International Basketball Association Italia l’1 di novembre per celebrare il primo centenario di vita della Federbasket italiana. Una festa a cui sono state invitate tutte le componenti che in qualche modo fanno parte della “famiglia” della pallacanestro italiana. Naturalmente non poteva mancare l’Ussi e noi ci siamo stati.
Il programma prevedeva che l’evento si svolgesse in tutta Italia, in contemporanea (dalle 12 alle 14), ospitato su 5 campi principali (Roma, Milano, Napoli, Bologna, Rimini) e su tutti quegli altri che nei singoli comuni avrebbero reso disponibili comitati locali Fip e società di basket. In realtà, come dicevamo all’inizio, non in tutta Italia ci sono stati campi aperti, ma nelle sedi principali la festa si è svolta. E in tutti questi 5 luoghi l’Ussi ha schierato almeno un proprio testimonial (ma in alcuni casi anche più di uno) non solo per testimoniare con la presenza l’adesione all’iniziativa, ma anche partecipando attivamente alla gara di tiro a punti da diverse posizioni.
A Roma c’era il Consigliere di Ussi Roma Pino Fama, a Napoli i soci Ussi Carmelo e Stefano Prestisimone, a Milano il socio Ussi Nicolò Vallone, a Bologna il Consigliere del gruppo Ussi Emilia Romagna Alessandro Marzocchi e a Rimini il Consigliere nazionale Alberto Bortolotti. Una presenza attiva molto apprezzata tanto dalla Fip quanto dalla Liba, con una ulteriore “linea di credito” professionale e nei rapporti istituzionali che siamo certi verrà concessa all’Ussi da entrambe. E che va a sommarsi a tutte le altre che ha già saputo guadagnarsi nel tempo e che sta ancora guadagnandosi con l’attività costante svolta nell’anno in corso.

ADDIO AD ALFIO TOFANELLI, MAESTRO DI GIORNALISMO
Il commosso ricordo del Presidente Gianfranco Coppola per la scomparsa di un maestro del giornalismo come Alfio Tofanelli