Curzio aveva cominciato a scrivere cose importanti sul Corriere dello Sport redazione di Milano e giovanissimo si era distinto per prosa eccellente e capacità di mixare storie di sport a uomini e situazioni. Poi la firma “politica” da editorialista pungente mai accomodante fedele alla linea di Repubblica prima di chiudere col Domani e lasciare la vita troppo giovane.
MILANO – Curzio Maltese, storica firma del quotidiano la Repubblica e, dallo scorso anno, di Domani, è morto a Milano dopo una brutta malattia che l’ha colpito nel 2018. Aveva 63 anni e dal 2014 al 2019 è stato europarlamentare per la lista L’Altra Europa con Tsipras.
Nato a Milano il 30 marzo 1959, cresciuto a Sesto San Giovanni, era giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 2 giugno 1982. A dare l’annuncio è stato, stamani, il direttore del Domani Stefano Feltri, ricordando che «ci ha lasciati un grande giornalista, che abbiamo avuto il privilegio di avere su Domani. Pur provato dalla malattia, forte della sua passione civile e dell’amore della moglie Paola, si è impegnato fino all’ultimo per un paese più giusto».
Fratello della giornalista sportiva della Rai, Cinzia Maltese, scomparsa nel 2002, si era dedicato al giornalismo dopo aver lavorato in fabbrica ed essersi approcciato alla professione nelle radio libere.
I suoi primi servizi, di cronica e sport, li ha firmati per i quotidiani La Notte e La Gazzetta dello Sport. Poi, per La Stampa ha cominciato a scrivere i primi commenti politici, ma anche indossare le vesti di critico teatrale e cinematografico. Passato a Repubblica nel 1995, per il settimanale Venerdì ha curato la rubrica “Contromano”, mentre per il quotidiano è stato uno dei più apprezzati editorialisti.
Impegnato politicamente, nel 2014 è stato eletto al Parlamento europeo per L’Altra Europa con Tsipras con 31.980 preferenze. Primo dei non eletti allo spoglio, è entrato in Parlamento grazie all’accordo di rinuncia, pubblicamente annunciato alla vigilia dell’elezione, con l’attore Moni Ovadia.
Autore televisivo, ha collaborato con Enrico Bertolino, Maurizio Crozza e Corrado Guzzanti nel programma “Il caso Scafroglia”. È stato anche autore di due documentari su Renzo Piano e Paolo Conte.
Tra i suoi libri: “Colpo grosso” con Pino Corrias e Massimo Gramellini (Baldini & Castoldi, 1994), “Come ti sei ridotto. Modesta proposta di sopravvivenza al declino della nazione” (Feltrinelli, 2006), “I padroni delle città”, (Feltrinelli, 2007), “La questua. Quanto costa la Chiesa agli italiani” (Feltrinelli, 2008), “La bolla. La pericolosa fine del sogno berlusconiano” (Milano, Feltrinelli, 2009), “Viaggio nella crisi della Lega” (la Repubblica, 2012).
Il 16 luglio 2021, dopo una lunga assenza, aveva scritto su Twitter: «Buongiorno a tutti. Eccomi qui, di nuovo, dopo tre anni. Un intervento alla testa mi ha ridotto alle corde e ho dovuto ricominciare a camminare, parlare e scrivere. È stato ed è un percorso complesso, ma oggi mi sento pronto a ritornare tra le persone. Ancora con alcune difficoltà, ma felice di esserci. Grazie di cuore a tutti coloro che mi sono stati accanto in questa prova terribile della mia vita e mi scuso con chi mi ha scritto con tanto affetto, ma non ero in grado di rispondere. La vita è sempre bella. Buona giornata a tutti, Curzio».
(Fonte: giornalistiitalia.it)