di Riccardo Signori
Un inchino e una stretta al cuore per salutare Paola Pigni che se n’è andata leggera, come in un soffio, quasi corresse ancora sulla nuvoletta che l’ha portata lontana sulle piste di atletica. Se n’è andata velocissima, quasi una irrisione alla lunga distanza che l’ha resa guerrigliera e rivoluzionaria tra gli anni ’60 e ‘70, pioniera che sapeva abbellirsi con il cosmetico della fatica, trainante per un mondo che ancora non riusciva a sbocciare. Ha lasciato l’universo dell’atletica, il suo habitat naturale, appena conclusa una manifestazione sulla educazione alimentare nelle scuole, nella tenuta di Castel Porziano in presenza del presidente Mattarella. Uno svenimento, si è rianimata, poi via all’ospedale San Eugenio: il cuore non ce l’ha fatta più. Paola Pigni era nata a Milano, il 30 dicembre 1945, nel tempo è diventata romana di adozione. E’ stata la prima nostra signora della fatica, fin a inerpicarsi sulla via della maratona, impietosa prova d’esame della corsa lunga che altre donne avevano sfidato, carezzando voglia ed ebbrezza, senza ricevere credibilità. Nel dicembre ’71 fu tra le prime a provarsi nella maratona romana di San Silvestro.
A suo modo indimenticabile Pigni, benché lei ne risultasse spesso sorpresa. Il suo limite? E’stata grande forse troppo presto. E troppo frettolosamente ha lasciato la vita, ma certo non uscirà mai dalla foto dei grandi della nostra atletica.
FONTE: il Giornale