ROMA – Da oggi sarà una donna a guidare l’agenzia britannica Reuters: Alessandra Galloni. È la prima volta in 170 anni di storia della prestigiosa testata giornalistica. Galloni, 47 anni, nata a Roma, sostituirà Stephen J. Adler, che andrà in pensione alla fine di aprile dopo aver guidato la redazione negli ultimi dieci anni.
Notizia nella notizia, Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters nei suoi 170 anni di storia. A dare l’annuncio, con un tweet, è stata la stessa agenzia di stampa.
Laureata all’Università di Harvard nel 1995 con un master alla London School of Economics nel 2002, la Galloni parla 4 lingue e lavora alla Reuters dal 2013.
Prima si era già occupata di economia e finanza, lavorando per 13 anni al Wall Street Journal come corrispondente da Londra, Parigi e Roma. Ed ora prende la guida della Reuters – che dal 2008 fa parte della società Thomson Reuters Corp ed ha uno staff mondiale di circa 2.450 giornalisti – in un momento di sfide, considerata la gamma informativa e di clienti dell’agenzia.
Sui social è un susseguirsi di congratulazioni alla giornalista, a cominciare dai colleghi italiani: «Una grande notizia – twitta Mario Calabresi –: per la prima volta in 170 anni la Reuters, con i suoi 2500 giornalisti e 600 fotografi, sarà diretta da una donna. Straordinaria Alessandra Galloni, un grande in bocca al lupo!».
È la stessa Galloni a commentare, sempre con un tweet, la notizia della sua nomina: «Sono onorata di guidare la migliore redazione al mondo!».
Non tardano ad arrivare neppure i complimenti del sottosegretario all’Editoria, Giuseppe Moles, che, in una nota diffusa poco fa, scrive: «Congratulazioni e auguri di buon lavoro ad Alessandra Galloni, neo direttrice della Reuters. Per la prima volta in 170 anni di storia dell’agenzia sarà una donna, una italiana, a ricoprire il prestigioso incarico. È una bellissima notizia che saluto con entusiasmo».
Fonte giornalistitalia.it
Foto Alessandra Galloni – Reuters
Alla collega la più sincera ammirazione da parte dell’USSI per l’incarico di prestigio meritato sul campo omaggio alla meritocrazia.

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