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Chiacchiere e narcisismo, i disturbi delle telecronache sportive di Aldo Grasso

Chiacchiere e narcisismo, i disturbi delle telecronache sportive di Aldo Grasso

da: corriere.it

Nelle telecronache delle partite di calcio ricorre l’uso improprio delle parole; commenti incomprensibili; tecnicismi insopportabili

2) La sindrome Risi, in onore di Dino Risi che un giorno disse di Nanni Moretti: «Scansati e fammi vedere il film». Precisiamo bene un punto: il soggetto principale di una telecronaca è la partita, non la telecronaca stessa. E invece ci sono molti telecronisti che non si scansano, vogliono restare in primo piano: gigioneggiano, impongono il loro narcisismo, parlano in continuazione per 120 minuti, più supplementari. Il loro ego smisurato deborda e copre i giocatori in campo. 3) La sindrome Conte, in onore di Paolo Conte. In una sua canzone, se non ricordo male «Blue Haway», il poeta dice: «Il mio viso si intontiva davanti al tuo parlare difficile». È un disturbo che sta colpendo molti commentatori, le cosiddette seconde voci. Una volta li ho accusati di esprimersi in «covercianese», un linguaggio settoriale per addetti ai lavori. Adesso siamo oltre: uso improprio delle parole, commenti incomprensibili, tecnicismi insopportabili. Esiste una scienza del calcio? Se sì, produciamo dei testi, spezziamo il pane del sapere alle moltitudini. Altrimenti, il gergo interno ci porterà solo all’intontimento globale.

Aldo Grasso

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