Non ce l’ha fatta Vincenzo Cosco a vincere la sua ultima partita. E’ morto dopo cinque mesi di una battaglia che ha condotto a viso aperto contro il cancro, che è tornato ad aggredirlo 18 anni dopo. L’allenatore di Santa Croce di Magliano aveva scritto una lettera aperta nel dicembre scorso per comunicare la sua rinuncia alla panchina della Torres, dove stava allenando la locale formazione di Lega Pro. Aveva poi scritto ancora, pubblicato foto dal letto di ospedale. Ha combattuto la malattia con il consueto coraggio, con la solita grinta. Ma stavolta -come aveva scritto- non poteva finire zero a zero e non ci sono stati tempi supplementari.
Cosco, dopo un passato da buon difensore in serie D, aveva scoperto la sua vocazione all’insegnamento: era metodico, passionale ma anche razionale. Aveva il Campobasso nel cuore, vi allenò un solo tormentato anno in Lega Pro. Sedette anche sulle panchine di Isernia, Bojano e Turris, la squadra del suo paese dove tornava sempre per ritrovare se stesso e le sue radici. Tentò l’avventura internazionale in Ungheria. Lontano dal Molise trovò estimatori, vittorie e qualche delusione. Con il Matera l’ultimo trionfo, 2 anni fa in serie D. Ora il destino ha fischiato tre volte, non concedendogli neanche un minuto di recupero.
L’Ussi Molise si stringe intorno ai suoi familiari, alla moglie Silvana e ai suoi due figlioli.

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Il 7-8 giugno ad Agnona, in provincia di Isernia il convegno sul turismo sportivo inserito tra i Progetti che USSI promuove con Sport e Salute la riunione del Consiglio Nazionale e della Conferenza dei Presidenti