Tutta la famiglia dell’Ussi Sicilia è vicina al grande dolore della famiglia Schillirò per la morte di Nuccio. L’ex coordinatore dei presidenti regionali dell’Ussi, per otto anni presidente regionale del gruppo siciliano, si è spento a 66 anni per una grave malattia.
Ex capo servizio del quotidiano La Sicilia, era stato il 20 marzo del 1975 uno dei primi conduttori di un Tg di una televisione privata italiana, Teletna, storica testata siciliana sulla quale è basata la sentenza della Suprema Corte che riconosce giuridicamente l’emittenza televisiva ‘libera’ autorizzando le trasmissioni.
Dopo l’esperienza a Teletna, con le prime telecronache in diretta delle partite di calcio del Catania, era passato all’emittente televisiva Telecolor, continuando a seguire il calcio anche se la sua passione sportiva personale era tutta per la pallavolo.
Aveva in seguito coordinato la redazione sportiva del quotidiano del pomeriggio ‘Espresso Sera’ e quella di Antenna Sicilia, dove era ritornato, contribuendo, con modi affabili e garbati, a istruire numerosi cronisti che sono cresciuti in quella ‘scuola’. Lasciata la televisione era approdato al quotidiano La Sicilia, ricoprendo anche l’incarico di responsabile delle redazioni di Agrigento, prima, e Siracusa, poi.
Lascia la moglie Linda e i figli Ambra, giornalista pubblicista, e Andrea. Il Presidente dell’USSI Nazionale, Luigi Ferrajolo, il Comitato di Presidenza, il Consiglio Direttivo Nazionale e tutti i giornalisti sportivi italiani, partecipano al dolore della famiglia Schillirò per la scomparsa del caro Nuccio, protagonista di tante battaglie sindacali combattute a difesa della categoria.

LA FIORENTINA “ESPELLE MATTEINI”
I diritti negati e calpestati saranno oggetto del lavoro dei legali che sosterranno OdG Toscana AST e USSI Toscana nel difendere principi fondanti per ogni democrazia. L’atteggiamento della società viola non merita aggettivi ma soltanto una valutazione che possa portare ad un esemplare riallineamento di posizioni che per come sono manifestate adesso rischiano di portare il calcio ad una forma di violenza tacita, in cui le liste di proscrizione o passano per liste di accrediti stampa condizionate anche dal percorso critico dei richiedenti o addirittura per una vicenda tanto mortificante come quella che ha coinvolto il collega Matteini che pur avendo acquistato il tagliando rimane il giornalista Matteini ma nell’uno ne’ nell’altro caso è ammissibile una simile protervia con l’allontanamento coatto e imperioso dallo stadio. Ussi sosterrà con sempre maggiore vigore battaglie che in particolare laddove esiste un calcio che produce aziende
Iper professionistiche vede ormai la professionalità al rango di un dettaglio, anzi una ferita aperta.