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Diffamazione, carcere e querele temerarie, Fnsi: «Dal presidente Grasso grave atto di denuncia»

Diffamazione, carcere e querele temerarie, Fnsi: «Dal presidente Grasso grave atto di denuncia»

Nella foto: il presidente Pietro Grasso e, alle sue spalle, il giornalista Sergio Amici

Roma 20 luglio 2017 – Diffamazione, carcere e querele temerarie, Fnsi: «Dal presidente Grasso grave atto di denuncia». Su questi temi «devo constatare che nulla è cambiato dal nostro ultimo incontro: come ho avuto modo di ribadire in moltissime occasioni ritengo di fondamentale importanza garantire ai professionisti dell’informazione la possibilità di svolgere fino in fondo il loro prezioso lavoro», ha detto la seconda carica dello Stato durante la cerimonia del ‘Ventaglio’.
«Sul tema della diffamazione, dell’abolizione del carcere per i giornalisti e il contenimento delle querele temerarie devo invece constatare che nulla è cambiato dal nostro ultimo incontro: come ho avuto modo di ribadire in moltissime occasioni ritengo che sia di fondamentale importanza garantire ai professionisti dell’informazione la possibilità di svolgere fino in fondo il loro prezioso lavoro, che definisce la qualità del dibattito pubblico e quindi della nostra democrazia».
Incontrando i giornalisti della stampa parlamentare a Palazzo Giustiniani per la tradizionale cerimonia del “Ventaglio”, il presidente del Senato Pietro Grasso torna, ancora una volta, sulle questioni da tempo sollevate dal sindacato dei giornalisti in materia di libertà di stampa.
«Le parole del presidente Grasso – commentano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti – rappresentano un grave atto di denuncia, soprattutto perché giungono dalla seconda carica dello Stato».
Tanto più che il Grasso, sollecitato dal presidente dell’Associazione stampa parlamentare, Sergio Amici, ha precisato: «Non posso che ribadire che si debba fare tutto il possibile per concludere in questa legislatura l’esame di alcuni provvedimenti molto importanti», tra cui appunto le norme sulla libertà di informazione.
Per i vertici della Federazione della Stampa, «le tre questioni sono state rimosse dal dibattito parlamentare perché esiste un fronte politicamente trasversale che sogna da sempre un regolamento di conti con i giornalisti che si concretizzi in una sorta di bavaglio generalizzato alla libertà di espressione, nella speranza che la stampa sia messa nelle condizioni di non disturbare il manovratore».
Un disegno che va nella direzione opposta a quella indicata dal presidente del Senato. «Una stampa libera e autorevole è essenziale per il funzionamento e per la qualità della democrazia. L’auspicio – concludono Lorusso e Giulietti – è che il governo raccolta l’appello del presidente Grasso e si adoperi affinché tali norme vengano approvate al più presto, anche con la predisposizione di un apposito stralcio».
Fra gli altri temi affrontati dal presidente del Senato nel discorso di saluto alla stampa, anche legge sulla concorrenza, “ius soli” e fenomeni migratori, connessione tra mafia e corruzione nel nostro Paese.
Il presidente dell’Associazione della stampa parlamentare ha incalzato il presidente Grasso sui temi della legge di bilancio e della legge elettorale, «due scadenze – ha osservato – che certo non sono prive di incognite», e sulla riforma dei regolamenti parlamentari, oltre che sulle nuove norme sulla diffamazione, sull’abolizione del carcere per i giornalisti e per il contenimento delle querele temerarie, «rispetto alle quali – ha detto Amici rivolto al presidente del Senato – la sua sensibilità non è mai mancata, ma che continuano a giacere nascoste in chissà quali cassetti».
fonte: fnsi.it

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