«Questa maglia è speciale, il Giro è la corsa più bella nel paese più bello del mondo. È una maglia bella da portare e vincere così… davvero non ho parole per descrivere quello che sento».
Il colombiano Egan Arley Bernal Gòmez, 24 anni, portacolori della Ineos Grenariers, non nasconde il suo stupore per essersi aggiudicato la 104ª edizione del Giro d’Italia: «Non ho parole davvero, sembra che sono calmo, ma dentro ho tante emozioni dopo quello che è successo negli ultimi due anni. Non potrò dimenticare tante cose di questo Giro, dalla prima tappa vinta, prendendo abbuoni, facendo sprint in pianura: questo sono io, è il ciclismo che mi piace, ho trovato la libertà di correre come mi piace». Solo Damiano Caruso è riuscito a stargli dietro: è secondo, a 1 minuto e 29, mentre il terzo classificato, il britannico Simon Philip Yates è staccato addirittura di 4 minuti e 15.
Nato a Zipaquirà il 13 gennaio 1997, Egan Bernal, che ha tutti i numeri per diventare un grande campione del pedale, coltiva da sempre un’altra grande passione: il giornalismo. Passione accantonata quando ha capito che la bicicletta avrebbe potuto dargli tante soddisfazioni, ma non certo archiviata, considerato che vuole fare il giornalista «dopo aver vinto tutto».
E che non si sia trattato di un desiderio sopito lo dimostra il fatto che, tre anni fa, quando i suoi genitori lo misero davanti alla scelta tra la bicicletta e gli studi, Egan scelse l’università iscrivendosi alla facoltà di Scienze della comunicazione per intraprendere la professione giornalista, considerate le sue buone doti di scrittura. Senza, comunque, arrivare alla decisione di appendere la bicicletta al chiodo. Così, tra una lezione e l’altra, ha continuato ad allenarsi fin quando, su consiglio degli stessi genitori, decise di darsi un obiettivo: provare per un anno a fare sul serio con il ciclismo e poi decidere. E lo ha fatto, sia su strada (è uno scalatore puro) che in mountain bike (un argento e un bronzo ai mondiali juniores 2014 e 2015).
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: professionista dal 2016 (grazie al suo mentore Gianni Savio che l’ha fatto ingaggiare dalla Androni Giocattoli-Sidermec), ha macinato chilometri, piazzamenti e successi culminati con il trionfo al Tour de France 2019 e al Giro d’Italia 2021, conclusosi oggi a Milano, dove si è aggiudicato le tappe Castel di Sangro – Campo Felice e Sacile – Cortina d’Ampezzo. Quest’ultima, dopo un’epica cavalcata solitaria che ha coronato l’attacco, sferrato a 20 chilometri dall’arrivo della tappa più dura e più tormentata dal maltempo, della meravigliosa corsa organizzata dalla Gazzetta dello Sport.
FONTE: giornalistitalia.i