di Gianni Merlo – Presidente AIPS
Inizia oggi il viaggio lungo un anno che ci porta al nostro centenario. Novantanove anni fa un gruppo di colleghi ebbe la brillante idea di creare AIPS. Avevano visto il futuro della nostra professione e avevano creato l’associazione per tutelarne i diritti. Il loro lavoro è stato eccezionale. Ora abbiamo il dovere di continuare a seguire la strada che ci hanno indicato.
TEMPI DIFFICILI – Il mondo sta vivendo in questo momento momenti difficili: la guerra in Ucraina, le tensioni e gli scontri armati in varie parti dei continenti, la siccità, il cambiamento climatico. Lo sport non è esente da influenze negative e per questo è nostro dovere unirci per affrontare le difficoltà e difendere la nostra indipendenza. Lo sport nasce per unire le persone, perché usa un linguaggio e regole comuni in tutto il mondo ed è intergenerazionale.
INDIPENDENZA – Noi, con la nostra critica costruttiva, dobbiamo difenderne le regole e la sua integrità, perché lo sport è cultura perché unisce persone e generazioni diverse. La nostra indipendenza è un bene fondamentale e in questo momento tra i tanti casi nel mondo scegliamo di chiedere la liberazione di Niloofar Hamedi ed Elaheh Mohammadi, due giovani colleghi iraniani, che sono in carcere da mesi perché hanno commesso il “reato” di fare onestamente il proprio lavoro.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE – Adesso è arrivato il momento dell’AI, l’intelligenza artificiale, che alcuni considerano uno strumento digitale utile e positivo. Io, personalmente, non sono di questa opinione. L’Intelligenza Artificiale può combattere, come sostengono alcuni, le fake news, ma soprattutto può creare fake news velocemente o generare immagini che non hanno nulla a che fare con la realtà, ma sembrano perfette e reali. Il pubblico è fragile e quindi l’Intelligenza Artificiale, se non controllata, può fare più danni di una guerra o di una pandemia.
INVESTIMENTI IN CULTURA – Per questo continueremo sulla strada degli investimenti in cultura con gli straordinari programmi dedicati ai Giovani Reporter e con gli AIPS Sport Media Awards, che stanno riscuotendo un grande successo. Queste sono le nostre armi con cui cerchiamo di combattere l’ignoranza, che è la più grande minaccia per lo sport. Se saremo uniti nella battaglia per difendere la cultura della nostra professione, potremo consegnare alle prossime generazioni di giornalisti un futuro migliore e non un ghetto in cui vivere, senza libertà di idee, fondamentali nello sport. Dopo queste parole, vi presento alcune immagini della nostra storia quasi centenaria e delle nostre iniziative.