È morto questa mattina il giornalista sportivo Vito Maggio, punto di riferimento per il mondo dei cronisti sportivi, dello sport siciliano
e non solo. Aveva 91 anni. Vito Maggio è stato dirigente sportivo, cronista attento e scrupoloso. Da sempre impegnato in prima linea sulla interminabile battaglia dello stato di salute degli impianti sportivi cittadini. Ha seguito per tantissimi anni le vicende quotidiane della squadra di calcio del Palermo andando ogni giorno sui campi di allenamento. Una conoscenza delle vicende rosanero che gli ha permesso di raccontare e firmare insieme a Giuseppe Bagnati il libro “Palermo, una storia di cent’anni” in occasione dei primi cento anni
del club rosanero. Appassionato delle vicende sportive, dopo avere raccontato la prima squadra rosanero ha continuato a seguire quelle della Primavera negli anni migliori del settore giovanile palermitano con lo stesso spirito di un cronista all’inizio della carriera
giornalistica.
Corrispondente per oltre cinquant’anni della Gazzetta dello Sport ha ideato e diretto per oltre quarant’anni lo Sport Film Festival,
rassegna internazionale della cinematografia sportiva. Difficile immaginare un evento sportivo senza la presenza di Vito Maggio, dai
primi storici mondiali di football americano al velodromo di Palermo fino a quelli di baseball, sua vera passione, che lo hanno portato a
essere anche dirigente della federazione sia di baseball che di softball.
Aveva sempre consigli preziosi per i cronisti più giovani e non perdeva occasione per sostenere e incoraggiare le iniziative sindacali nella lotta al precariato in tutti i campi e in particolare nel mondo dei giornali.
L’Ussi ricorda Vito Maggio ed esprime le più sentite condoglianze alla famiglia.

LA FIORENTINA “ESPELLE MATTEINI”
I diritti negati e calpestati saranno oggetto del lavoro dei legali che sosterranno OdG Toscana AST e USSI Toscana nel difendere principi fondanti per ogni democrazia. L’atteggiamento della società viola non merita aggettivi ma soltanto una valutazione che possa portare ad un esemplare riallineamento di posizioni che per come sono manifestate adesso rischiano di portare il calcio ad una forma di violenza tacita, in cui le liste di proscrizione o passano per liste di accrediti stampa condizionate anche dal percorso critico dei richiedenti o addirittura per una vicenda tanto mortificante come quella che ha coinvolto il collega Matteini che pur avendo acquistato il tagliando rimane il giornalista Matteini ma nell’uno ne’ nell’altro caso è ammissibile una simile protervia con l’allontanamento coatto e imperioso dallo stadio. Ussi sosterrà con sempre maggiore vigore battaglie che in particolare laddove esiste un calcio che produce aziende
Iper professionistiche vede ormai la professionalità al rango di un dettaglio, anzi una ferita aperta.