L’Italia celebra la Giornata dello sport italiano nel mondo a Villa Madama. Iniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con il Ministero per lo Sport e i Giovani per raccontare le gesta dei campioni olimpici e paralimpici al rientro da Parigi2024 con il cospicuo bottino conquistato in terra francese. Rispettivamente 40 e 71 medaglie. Accolti dal padrone di casa e vicepresidente del Consiglio dei ministri Antonio Tajani e rappresentati dal ministro dello Sport Andrea Abodi, le eccellenze italiane portano il nome delle spadiste Rossella Fiamingo e Alberta Santuccio, del ranista paralimpico Manuel Bortuzzo, della tennista Elisabetta Cocciaretto, dei ct della Nazionale di calcio Luciano Spalletti e della Nazionale di baseball Mike Piazza. Nominati Ambasciatori della diplomazia dello sport, un esempio per tutti, in modo particolare per i giovani. In sala i vertici dello sport italiano dal Coni di Giovanni Malagò al Cip di Luca Pancalli, presenti Silvia Salis ( vicepresidente Coni), molti presidenti federali e direttori di testate e tv, fotografi, cameramen e redattori. Fra gli ospiti anche Manuela Olivieri moglie di Mennea chiamata in causa ricordando il grande Pietro dalla giornalista Lia Capizzi, che ha condotto la mattinata in modo magistrale offrendo approfondimenti e osservazioni che hanno arricchito l’evento nel nome del racconto dello sport.
E’ così partita la prima edizione della “Giornata dello Sport Italiano nel Mondo”, fra i dipinti dell’arte rinascimentale, il giardino e le statue di Villa Madama. Sarà un appuntamento annuale da vivere nella seconda settimana di settembre, un momento di promozione integrata, che interesserà le sedi del MAECI all’estero per valorizzare le eccellenze di ogni settore produttivo del nostro Paese. Un’occasione perfetta per favorire la sostenibilità e l’innovazione nello sport come strumento importante per spronare ai sani stili di vita e un’alimentazione corretta, anche per valorizzare la componente giovanile e riflettere sul ruolo formativo dello sport. “Un modo per far contare di più gli italiani nel mondo – sostiene il ministro Antonio Tajani – è la politica che sto portando avanti… contare di più“, inteso come mettere a sistema tutti gli italiani che svolgono un ruolo all’estero e che parlano dell’Italia agli stranieri. Sostiene che lo sport è una compagine necessaria nella logica di rappresentare il ‘Bel Paese’ e produrre turismo ed economia: “abbiamo bisogno di queste donne e uomini per attirare turisti“. Parla dell’incidenza del mondo dello sport sul prodotto interno lordo, il due per cento che fa crescere un comparto industriale di grande importanza. Afferma di aver gioito nell’impresa compiuta dalle spadiste che hanno strappato l’oro alla Francia nella scherma – roccaforte dei ‘Galli’ – e conclude citando Fabio Capello: “io sono nato in provincia di Gorizia, al confine, e nessuno può immaginare cosa significa avere su un maglietta un tricolore“.
Il ministro Abodi sottolinea che il racconto dello sport va oltre le maggiori o minori vittorie poiché i risultati l’Italia li ha sempre ottenuti “è una tappa di un percorso quotidiano. Fra una settimana ci avviciniamo alla settimana europea dello sport e quel logo BeActive è una realtà che atleti, atlete, istituzioni portano avanti con convinzione. Se siamo ancora troppo sedentari vuol dire che dobbiamo ancora promuovere e lavorare per raggiungere maggiori risultati e direi anche che bisogna fare lo stesso con l’etica“. E fa cenno all’importanza delle Paralimpiadi e dell’insegnato dato in questi Giochi parigini, la sensibilità, il sacrificio e l’allenamento. Afferma sia necessario allenare anche la sensibilità facendo riferimento a quelle immagini di comunione tra atleti e atlete, delle bandiere di tutto il mondo unite che testimoniavano la necessità di superare tutti i conflitti di cui è vittima lo sport degli ultimi anni. Conclude sostenendo che lo sport è anche economia sociale e può contare su una banca – quella del Credito sportivo e culturale – per costruire questa fabbrica di valori utile alla società civile. Dà appuntamento al G7 di fine ottobre a Pescara.
I riflettori però sono tutti puntati sui neo ‘Ambasciatori della diplomazia dello sport’ che, dalla riserva di Monte Mario bagnata dalla pioggia battente, lanciano messaggi di grande valore e parlano dei sogni da realizzare. Il sapore è comune, quello italiano, e viaggia nel mondo.
Alberta Santuccio “il primo grazie lo dico sempre alla mia famiglia. Mia nonna di 86 anni era con me a Parigi per l’ultima stoccata. I sacrifici li rifarei considerato che sono arrivata alle Olimpiadi, sul tetto del mondo“. Poi parla delle difficoltà a scuola dove non si è sentita compresa, le brillano gli occhi quando confida della sua rivincita arrivata a poche ore dalla vittoria dell’oro olimpico, non legata a presidenti, ad allenatori o ad avversari, ma alla sua professoressa che l’ha chiamata per complimentarsi per quanto fatto ai Giochi di Parigi2024.
Rossella Fiamingo “la vittoria arriva per chi sa aspettare, lavorare e avere la pazienza e la costanza, perché tutto arriva. Questo oro lo aspettavo a Rio ma con la squadra è stato tutto molto più bello. Ci ha premiato perché siamo veramente una squadra, è facile dirlo quando le cose vanno bene ma siamo riuscite anche nelle sconfitte a non dare mai la colpa a nessuno. Ci siamo impegnate ed è arrivata la ciliegina sulla torta“.
Manuel Bortuzzo “è un onore essere qui. Avevo bisogno di ritrovarmi e sognare nuovamente, è importante saper aspettare e avevo un mondo di persone che mi dicevano che dovevo andare alle Paralimpiadi. Poi, quando non lo voleva più nessuno, mi sono deciso. E’ arrivato il sogno! Sono tornato da Parigi un paio di giorni fa e sto ancora realizzando. Credo sia un grande insegnamento, soprattutto per i bambini che ci hanno guardato. in questi 5 anni ho fatto di tutto e ho versato tante lacrime in quella gara“.
Elisabetta Cocciaretto “è importante accettare i momenti difficili per superarli. Nel periodo dell’infortunio ero troppo giovane, avevo 19 anni, e non sapevo come sarebbe andata perché sono rimasta molto tempo ferma… ho continuato ad allenarmi al Centro di preparazione olimpica di Formia e sono riuscita ad arrivare dove desideravo. Spero possa essere d’esempio per i ragazzi che hanno subito un infortunio. Poi aggiunge, non entriamo in campo mai da soli c’è tutto un movimento che ha permesso che il tennis sia molto seguito… che ha ampliato le possibilità e le visibilità, quando un Sinner vince noi tutti ci impegniamo sempre di più…“
Anche il ct della Nazionale italiana di calcio Luciano Spalletti e il ct della Nazionale di baseball Mike Piazza – che porta con sé un forte messaggio di integrazione – hanno rivolto le proprie testimonianze alla valorizzazione dei giovani e del nostro territorio. Hanno parlato della ‘gavetta’ e della fatica imprescindibili nel costruzione il proprio percorso individuale. Solo il lavoro assiduo e il sacrificio permettono il coronamento dei sogni e permettono ai giovani di apprendere che vale sempre la pena provare.
Prima dei saluti, il vicepresidente del Consiglio dei Ministri Antonio Tajani ha voluto porre l’accento sul fatto che lo sport insegna a saper vincere e perdere, ad essere puntuali e che non è importante soltanto la medaglia. “Non è cosa di poco conto imparare le regole, una vita senza regole è un disastro“. Chiosa il ministro Andrea Abodi sul bisogno di fare tesoro della sconfitta, affinché la sconfitta non serva solo a superarla ma, soprattutto, a capirla per migliorare se stessi e il rapporto con la società.
La prossima settimana i presidenti Giovanni Malagò e Luca Pancalli andranno al Quirinale con gli atleti protagonisti italiani di Parigi2024.