Le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dall’ormai ex tecnico del Milan Sinisa Mihajlovic (nella foto tratta da www.ilmilanista.it) – “le donne non dovrebbero parlare di calcio perché non sono adatte” – rappresentano l’ennesimo attacco a un’intera categoria di persone – e sottolineiamo “persone” – che quotidianamente parlano, lavorano o interagiscono con il mondo del pallone.
Ciò che colpisce è la leggerezza con la quale si è espresso lo stimato ed esperto allenatore serbo, quasi inconsapevole del peso specifico che assumono certe parole nell’attuale contesto mediatico. Parole che, inevitabilmente, riportano indietro l’orologio di almeno mezzo secolo.
Da rappresentanti dei giornalisti sportivi non possiamo rimanere indifferenti: la professionalità e la competenza non hanno né colori, né razze, né sesso. Un presupposto indispensabile per difendere il diritto al lavoro e alla dignità umana.
Gruppo Ussi Friuli Venezia Giulia Marco Luchetta
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L’Ussi nazionale condivide pienamente il contenuto del comunicato del Gruppo Ussi Friuli Venezia Giulia e si associa alla dura critica verso le parole pronunciate da Mihajlovic nei confronti delle donne.

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