di Alberto Bortolotti, consigliere Ussi
A Sky lo hanno adombrato: il terzo ciclo Ducati, dopo i primordi nella classe regina con Capirossi e la vittoria sotto la bandiera di Stoner, si può compiere con la guida di Andrea Dovizioso, ma il sovvertimento delle gerarchie interne (il forlivese ha scalzato il costosissimo Jorge Lorenzo) e le problematiche di rinnovo contrattuale (il maiorchino è sull’uscio, il romagnolo sta alzando la posta) generano tensione nella casa di Borgo Panigale. Così il botto tra i due piloti, generato anche da un inserimento in curva dell’hondista Pedrosa un po’ garibaldino, è sembrato all’inizio figlio anche di un certo “gelo” interno. L’episodio è stato poi ridimensionato dallo stesso Dovizioso, che lo ha derubricato a incidente di corsa.
In Andalusia stravince Marquez davanti a Zarco e Iannone, primo di tre italiani: gli altri sono Petrucci e Rossi, che, pacatamente ma con chiarezza, si lamenta della sua Yamaha. Ma la gara di Jerez rischia di pesare come un macigno per il proseguimento del Mondiale MotoGP 2018, perché nel giorno della seconda vittoria consecutiva del catalano tutti i rivali più pericolosi del piloti della Honda hanno vissuto una domenica da dimenticare, permettendo al campione in carica di andare a prendere il largo in classifica: ora con 70 punti ne ha 12 su Zarco, 20 su Vinales, 23 su Iannone, 24 su Dovizioso e 30 su Rossi.
Al 18esimo giro è arrivato il patatrac che ha segnato la gara: il forlivese si è infilato all’interno del compagno, finendo però lungo. Lorenzo ha provato ad incrociare la sua linea, senza accorgersi però che al suo interno si stava infilando Pedrosa. Il contatto tra i due ha quindi dato vita ad una maxicarambola che ha coinvolto anche Dovizioso, estromettendo tutti e tre dalla corsa. L’esito sfortunato non preoccupa più di tanto il direttore tecnico della Rossa Dall’Igna: “E’ prestissimo per fare qualunque tipo di ragionamento sul mondiale. E secondo me oggi Dovi aveva il passo per stare con Marquez. Quindi questo credo che sia positivo in ottica Mondiale”. Per il pilota Ducati le colpe maggiori sono del collega dell’Honda: “Dani è entrato molto veloce dentro, quindi lui ha la colpa più grossa. E quando curvi a destra in quel caso, all’esterno non vedi. Però arrivando da dietro sei te che puoi gestire i piloti davanti. Jorge dall’altro lato era un po’ largo e se sei un po’ largo devi preoccuparti un po’ se arriva qualcuno. È vero che con il casco, lateralmente non vedi, però non si è neanche preoccupato. Quindi mi scoccia un bel po’”.
Prima erano caduti anche Cal Crutchlow ed Alex Rins.
In Moto 2 vince Baldassarri davanti a Bagnaia (i due comandano anche la classifica del Mondiale), quinto Pasini.
Quanto a Moto3, la corsa è appannaggio di Oettl, ma il leader della classifica è il riminese Bezzecchi, secondo, con Di Giannantonio quarto.