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Totti si dimette dall’A.S. Roma

Totti si dimette dall’A.S. Roma

di Enza Beltrone
 
In tempi di calciomercato l’A.S. Roma è protagonista non per acquisti. Totti si dimette, lo “shock” che nessuno poteva immaginare!
Il “Pupone” in giacca e cravatta dal Salone D’Onore del CONI, concesso dal Presidente Malagò, svela all’Italia e al mondo i problemi della panchina giallorossa.
«Sono stato costretto a dimettermi». Afferma con grande amarezza: «non pensavo mai potesse arrivare questo giorno».
Una dichiarazione flash e si consegna alla curiosità dei giornalisti alla ricerca delle risposte giuste.
«Dico solo la verità». E mette a nudo la società: dai problemi di Trigoria, a quelli per l’assenza sul campo della dirigenza; dalla logica della “deromanizzazione” – «hanno voluto levare i romani dalla Roma» – ai racconti di risate e felicità quando la squadra perdeva. Le parole si susseguono come fossero colpi di mitragliatrice. Anche se cerca – talvolta – di calibrare le affermazioni e mantenere un comportamento riguardoso nei confronti della squadra e della società, sarà comunque dura per la dirigenza attutire il colpo.
Su Franco Baldini dice: «il rapporto con lui non c’è mai stato e mai ci sarà. Se ho preso questa decisione è normale che ci siano dei problemi. Uno dei due doveva uscire e mi sono fatto da parete io». Chiarisce che la cabina di controllo si trova a Londra e nessun altro può essere ascoltato. Su Mauro Baldissoni ironizza: «è stato un dirigente della Roma, ha cercato di indirizzarmi. Sì, indirizzarmi…», e sorride.
Doveva prendere il posto vacante di Monchi ma: «…non arrivava mai. Ogni volta vi era un problema».
Parole buone per Di Francesco che dopo la grande vittoria contro il Barcellona (campionato 2017/2018) aveva chiesto di acquistare quattro giocatori che non sono mai arrivati. Ringrazia Ranieri per la sua amicizia e per aver preso il comando di una squadra che doveva tentare di andare in Champions. Un grazie anche all’amico Conte che aveva manifestato la disponibilità a prendere in mano le redini della nuova stagione giallorossa. Assieme a lui voleva fare la rivoluzione e riequilibrare le regole dello spogliatoio. «Il mio sogno era riportare il club ai vertici… per me è la squadra più bella del mondo… “Roma è Roma”! L’amore che ci lega a questa squadra è talmente grande che non potrà mai finire».
Su Fonseca si sgretola il rapporto tra Totti e la società. La convocazione due giorni prima della riunione e il “Pupone” è certo: «era già tutto deciso! Cosa ci andavo a fare». Il nuovo allenatore non era contemplato fra i papabili, spunta dal cilindro dopo la bocciatura di Antonio Conte, unico contatto portato avanti da Francesco che precisa: «Gattuso, Mihajlovic e gli altri… tutta fantascienza».
Lancia a Pallotta l’invito ad aprire gli occhi per vedere le cose che non funzionano e lo informa che con questa proprietà non tornerà alla Roma. Prospetta un rientro futuro con una nuova società: «…se apprezzerà le mie capacità… e vorrà il bene della squadra».
Qualcuno incalza sulle voci relative all’interesse del Qatar, altri simpaticamente suggeriscono Malagò presidente.
La risposta del Patron non tarda ad arrivare. Il tempo di una traduzione per diffondere le sue dichiarazioni: «la Roma non è in vendita e auguro una buona fortuna a Totti».
Da oltreoceano risponde in scioltezza e sembra non preoccuparsi troppo degli effetti dello “tsunami Totti”. Che sia per via dell’inconsapevolezza di cui parlava “l’ex numero 10” in conferenza stampa, o che sia la fiducia in quel piano progettuale contestato, non cambia la natura della reazione.
Qualche ora e si profila la possibile azione legale contro l’ex dirigente della Roma ma James Pallotta smentisce sul suo Twitter. Definisce la notizia di voler citare Francesco in tribunale una fake news.
Queste sembrano le prime battute di una preannunciata saga.

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