nella foto: un momento del convegno
Milano, 3 ottobre – Giudizio nettamente positivo sul VAR, benché si possa sempre migliorarla, da parte di chi ne conosce a fondo le ragioni, il protocollo e il funzionamento. Giudizio altalenante, a volte nettamente contraddittorio, da parte di chi ne vive sulla pelle gli effetti: calciatori, allenatori, presidenti. Questo, in sintesi, il “ritratto” dell’accoglienza che ha avuto nel nostro campionato l’introduzione del Video Assistant Referee, di cui si è parlato oggi a Milano nel convegno “VAR – Eliminare gli errori, non le polemiche”. L’incontro, organizzato da “Cives Universi-Centro Internazionale di Cultura”, ha visto la partecipazione di addetti ai lavori e specialisti del settore, primo fra tutti l’ex arbitro, ex capo degli arbitri e autorevole opinionista Paolo Casarin. Gli interventi sono sono stati introdotti dal saluto del presidente del GLGS-USSI Lombardia, Gabriele Tacchini, e coordinati da Franco Ordine, vicepresidente del GLGS e tesoriere dell’ OdG Lombardia. Oltre a Casarin sono intervenuti Dalila Setti, telegiornalista di Sky Sport, Bruno Longhi, decano fra i telecronisti e commentatori di calcio, i giornalisti esperti di VAR Lorenzo Fontani e Giovanni Capuano, e ancora i giornalisti sportivi Monica Colombo del “Corriere della Sera” (consigliere GLGS) e Mauro Suma, opinionista calciotelevisivo e direttore della testata We-News.com.
Di particolare interesse l’intervento di Casarin, che dall’alto della sua esperienza ha tracciato una storia del calcio giocato, arbitrato e lentamente modificato nel tempo per andare incontro alle esigenze di quello che da sport di massa bi-continentale si era trasformato in business planetario. Gli adattamenti delle regole, ha detto, sono andati nella direzione di aumentare e modernizzare lo spettacolo, da un lato, e di eliminare clamorosi errori e ingiustizie dall’altro. Fino ad arrivare all’introduzione del VAR, grande sostegno per gli arbitri ma che pure è stata contrastata proprio dal mondo degli arbitri, ora non più “signori assoluti” della partita. La stessa FIFA, ha ricordato, non voleva l’introduzione del supporto tecnologico, ma a imprimere la svolta decisiva verso il VAR fu un episodio clamoroso ormai lontano: “la capocciata di Zidane a Materazzi ai mondiali 2006”.
Fra gli altri intervenuti, Dalila Setti ha osservato come il VAR abbia portato a un cambiamento nella narrazione della partita a livello televisivo, mentre Fontana e Capuano hanno smentito – dati ed esempi alla mano – le accuse al VAR fatte nel corso della passata stagione da diversi tecnici, allenatori e dirigenti calcistici. Prima fra tutte quella secondo cui l’utilizzo del VAR dilaterebbe a dismisura il tempo delle partite, snaturando la bellezza del calcio. Non di rado, è stato osservato, il VAR è cosa buona quando favorisce l’interessato, pessima quando lo penalizza: insomma, la tecnologia migliora il calcio ma non eliminerà mai del tutto le polemiche.

ADDIO AD ALFIO TOFANELLI, MAESTRO DI GIORNALISMO
Il commosso ricordo del Presidente Gianfranco Coppola per la scomparsa di un maestro del giornalismo come Alfio Tofanelli