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Addio Roberto, il grande amico che non ti aspetti

Addio Roberto, il grande amico che non ti aspetti

di Massimo Corcione Consigliere nazionale USSI

Non accade spesso che sul luogo di lavoro nasca un’amicizia irrinunciabile, uno di quei legami che ti accompagnano per la vita. Nelle redazioni succede ancor meno: sarà colpa della competizione eccessiva scatenata dal mestiere, dalla maledetta invidia che qualche volta arriva a divorarci, dalla irrefrenabile voglia di sorprendere tutti con la battuta fulminante che scava distanze incolmabili anche tra vicini di banco. Se riesci a far percorso netto in questa terribile gimkana, il premio è di valore inarrivabile. Trovare l’amicizia di Roberto Perrone è stata la ricchezza più preziosa che possa aver investito chi lo ha incrociato sul proprio cammino professionale. Non moltissime parole, tanti silenzi, ma una qualità straordinaria: parlare con lui ti appagava sempre. Non ti regalava verità scontate, ma sempre spunti di riflessione: sia che parlasse del papa polacco, sia che magnificasse un colpo di Federer o una prodezza di Maradona. Si illuminava (tacendo) se eri tu a citare Zamora: non il portiere leggendario tramandatoci attraverso i racconti dei nostri papà, ma il tranquillo ragioniere protagonista del primo romanzo ufficiale che aveva pubblicato. Neri Marcorè ne ha fatto un film, vedere trasformare in immagini le sue parole era da sempre il sogno del cinefilo Perrone. Ha realizzato anche questo. Ne beneficeremo noi: un’occasione in più per scoprire quanto ci ha reso poveri dover rinunciare all’amico Roberto. 

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