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Donne e inclusione nello sport: la crescita del calcio femminile e la missione di Special Olympics

Donne e inclusione nello sport: la crescita del calcio femminile e la missione di Special Olympics

Emma Skyes, UEFA Senior Women’s Football Development Manager (Photo- Carlo Pozzoni)

Si continua a respirare aria internazionale grazie al coinvolgimento di organizzazioni sportive di primissimo piano nel corso dell’84° Congresso Aips. “Calcio femminile: situazione attuale e prossimi passi” è il titolo della presentazione condotta da Emma Sykes, responsabile Uefa per lo sviluppo del calcio femminile.

“Vi ringrazio per aver raccontato il calcio femminile quando non era ancora così popolare come lo è adesso. La copertura mediatica delle competizioni femminili oggi è raddoppiata. La visibilità da parte dei media è un motore di crescita essenziale per il calcio femminile”. Con queste parole, dopo aver ripercorso i progressi del movimento femminile dalla finale di Euro 1984 a quella di Euro 2022 e sottolineato la presenza di 90.000 spettatori in occasione dell’ultima finale di Champions League tra Barcellona e Wolfsburg, la dirigente sportiva Uefa ha ringraziato i giornalisti per la loro vicinanza e il loro fattivo sostegno alla crescita del calcio femminile.

“Il cambiamento più grande è avvenuto nel calcio d’élite dove si è approdati ad un professionismo sempre maggiore. Ad oggi in Europa abbiamo 52 leghe, 51 coppe nazionali e 517 squadre di club” ha precisato Sykes, rivelando che le calciatrici tesserate nei club europei hanno raggiunto la cifra record di 1.6 milioni. Inoltre, i successi esponenziali hanno toccato anche il calciomercato, che è cresciuto in maniera notevole tanto che il 71% delle transazioni mondiali riguarda club europei.

Per non parlare della collaborazione e dell’integrazione con i club maschili: “Allo stato attuale 330 club che giocano nelle massime serie nazionali maschili hanno un equivalente femminile, così come il 48% delle squadre che si sono qualificate quest’anno nelle competizioni Uefa. Se la competitività del calcio femminile è aumentata a questi livelli – ha, in seguito, evidenziato Sykes – il merito è anche di un piano strategico ben preciso realizzato dalla Uefa, che a partire dal 2019 ha investito ingenti risorse per raggiungere entro il 2024 i seguenti obiettivi: raddoppiare il numero di donne che giocano a calcio, cambiare la loro percezione nella società, raddoppiare il valore economico della Champions League e degli Europei, migliorare gli standard contrattuali delle calciatrici e raddoppiare la rappresentanza femminile all’interno dei ruoli dirigenziali in seno alla Uefa”.

In chiusura di giornata, infine, ampio spazio è stato dedicato a Special Olympics, la più grande organizzazione sportiva al mondo per le persone con disabilità intellettiva. “La nostra ‘vision’ è quella di creare una prospettiva a lungo termine per gli atleti e tutte le persone con disabilità intellettiva. Vogliamo cambiare la percezione delle persone con disabilità all’interno della società e abbattere tutte le barriere al fine di costruire una società realmente inclusiva”. Così Arndt Jaworski, dirigente del Comitato organizzatore dei Giochi Mondiali di Berlino 2023, ha esposto gli obiettivi fondanti di Special Olympics, auspicando il massimo supporto da parte della stampa e dei governi mondiali.

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