Alberto Bortolotti, consigliere USSI
Criticare la Mercedes per l’ordine di scuderia dato a Sochi, secondo il quale Bottas ha dovuto malvolentieri cedere il passo ad Hamilton, è comprensibile e doveroso. Il team principal della Mercedes, Toto Wolff, prova ad argomentare:“Siamo tutti piloti e vogliamo tutti che vinca il pilota più veloce in pista. Tuttavia dobbiamo anche essere razionali. Abbiamo discusso durante il briefing del mattino ed in gara è accaduta una cosa differente. Dovremmo essere al settimo cielo per aver realizzato una doppietta, ma ci sentiamo come se avessimo giocato contro Valtteri. Avrebbe meritato la vittoria. E’ una situazione che non rende felice né il pilota né il team, ma dobbiamo essere realisti. Oggi avevamo la possibilità di aumentare il vantaggio in classifica piloti di sette punti. La lotta per il campionato è sempre molto dura, possono arrivare momenti difficili e devi cercare di conquistare sempre il maggior numero di punti ed è quello che abbiamo fatto oggi. Abbiamo effettuato la sosta di Lewis un giro in ritardo ed ha perso la posizione su Sebastian. E’ stato costretto ad attaccare per superare e questo ha provocato il blister. Dovevamo proteggere Lewis dalla pressione di Seb”. Mezzi e mezzucci, si diceva, ma è lo sport opulento. La Mercedes temeva la Ferrari a Sochi e Toto Wolff non ha esitato a usare tutte le strade per non permettere a Sebastian Vettel di dare fastidio a Lewis Hamilton. Così l’inglese si è visto regalare il GP della Russia dal compagno di squadra, Valtteri Bottas, che si è platealmente messo di lato nel corso del 25esimo giro, quando Toto Wolff gli ha dato l’ordine, portando il bottino dell’inglese a 50 punti di vantaggio e chiudendo di fatto il campionato. 70esima vittoria in carriera, ottava della stagione, davanti a una buona Ferrari.
Sebastian Vettel questa volta ha mostrato la sua tempra da lottatore: la Ferrari vista in gara è stata certamente migliore di quella delle qualifiche, ma non sufficiente per impensierire le frecce d’argento. Un vero peccato. Quinta e sesta la due Red Bull, poi le due “ferrarine”, la Sauber di Leclerc e la Haas di Magnussen davanti alle Force India, doppiate, di Ocon e Perez.
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