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GOLF. E' MOLINARI L'UOMO DEL MOMENTO: MA NELLA CLASSIFICA DEI GUADAGNI E SU I SOCIAL E' ANCORA INDIETRO

GOLF. E' MOLINARI L'UOMO DEL MOMENTO: MA NELLA CLASSIFICA DEI GUADAGNI E SU I SOCIAL E' ANCORA INDIETRO

 L’autore dell’articolo: Alberto Bortolotti, consigliere USSI
65 milioni di praticanti nel mondo, di cui 7 e mezzo in Europa. Queste sono le – impressionanti – cifre del golf. In Italia sono 100 mila e possono e debbono essere sviluppati tanto. Tra di loro è nato e ha salito la scala del successo un torinese, Francesco Molinari, che è stato il protagonista della recentissima Ryder Cup parigina (a Roma è in calendario tra 4 anni, nel 2022, ospitato dal rinnovato Golf Club Marco Simone, il percorso nella campagna capitolina da cui si può ammirare il Cupolone), vincendo cinque confronti su cinque – e capitanando, di fatto, il vittorioso Team Europe -, di cui tre in doppio contro la stella yankee di colore Tiger Wood.  Molinari in classifica mondiale ora è sesto, terzo tra gli europei dopo l’inglese di origine sudafricana Rose e il nordirlandese McIlroy”.
L’unico altro mediterraneo in cima al ranking è lo spagnolo Jon Rahm, ottavo. Il torinese è salito in quella posizione vincendo lo scorso luglio il 147° Open Championship, considerato il più prestigioso torneo di golf al mondo. È stato il suo primo major – cioè uno dei quattro tornei più importanti della stagione golfistica – ed è stato il primo anche per il golf italiano, che non raggiungeva livelli simili da quando nel 1995 Costantino Rocca concluse il torneo in seconda posizione. Molinari, oramai cittadino londinese, era arrivato all’Open Championship dopo aver vinto il BMW PGA Championship (e prima del successo negli States a Quicken Loans), uno degli appuntamenti di rilievo del circuito golfistico europeo. 
La Ryder Cup ha radici antiche: la sfida agli americani – prima dei soli inglesi, poi dal ’79 dell’intera Europa – ha prodotto, in 42 edizioni, 27 vittorie yankee e 15 europee, ma il bilancio è di 7 a 2 per il Vecchio Continente se si analizzano i match del secolo contemporaneo.
Molinari, dicevamo. Intanto, il tifo storico per Woods. Così dopo il trionfo a The Open: “Ricevere le congratulazioni e il trofeo dalle mani di Tiger Woods, il mio idolo di sempre, è stato magico e indimenticabile”. Poi, la Ryder: ” Io sono migliorato molto dall’ultima mia partecipazione nel 2012: non bisogna farsi condizionare troppo dal contorno, ma giocare punto per punto e pensare al proprio rendimento. Sicuramente il fatto di avere il pubblico di casa dalla nostra parte può essere un aiuto. Probabilmente è il miglior team Europe in cui abbia mai giocato. Questo è uno dei miei percorsi preferiti sull’European Tour, dove ho ottenuto in passato buoni risultati. E’ senza segreti e senza trappole, ma non consente la minima sbavatura nel gioco. Occorre inoltre prestare attenzione, perché a causa del vento possono cambiare di molto le condizioni. L’adrenalina in questo tipo di manifestazioni è certamente superiore a ogni altro evento”.
Chicco non ha ancora scalato i vertici economici e di popolarità. Sui social spopolano Valentino Rossi e Mario Balotelli: “zero tituli” recenti.  Quanto agli stipendi, comanda l’NBA Danilo Gallinari (21 milioni), davanti al quasi bomber, con dimenticabile carriera in azzurro, Graziano Pellè (14 milioni), ora cinese, poi Valentino Rossi (7,5 milioni). Dietro, l’esiliato in MLS Sebastian Giovinco (6,5 milioni), la guardia persicetana Marco Belinelli (6 milioni), tornato da coach Messina a San Antonio, e una fila di calciatori: Gigio Donnarumma (6 milioni), Marco Verratti (5,6 milioni), Leonardo Bonucci (5 milioni), e l’unico, a parte Rossi, che ha vinto veramente qualcosa, Gigi Buffon (4 milioni), campione del mondo 2006. 
Nella graduatoria internazionale 2017 dei guadagni top l’unico golfista presente é Rory Mc Ilroy (50 milioni di dollari), oggi quinto nel ranking mondiale proprio davanti al nostro eroe. Non è personaggio mediatico, su questo piano è destinato a restare indietro. Ma la sua forza per promuovere il golf e lo sport italiano resta enorme.

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