di Riccardo Signori, vicepresidente vicario Ussi
La Juve è ad un passo dallo scudetto, il Napoli ad un passo dal fallimento di un sogno. Immaginiamo gli occhi bassi del popolo napoletano. Non c’è bisogno, invece, di immaginare come saranno gli occhi della gente juventina: sono abituati al successo, anche se basta un rovescio per “rovesciare” valutazioni e credo nei confronti di tecnico e giocatori. Il mondo del tifo è proprio come una partita: nel giro di tre minuti diventa tutto un sottosopra. Vedi Inter-Juve e poi son clamori. Vedi Fiorentina-Napoli e poi mori.
Quindi perché stupirsi se il Napoli ha tenuto vivo il testa ba testa dell’ultimo sprint di campionato solo per una settimana? La Juve ha dimostrato più tenuta di testa e un pizzico di fortuna nel momento decisivo. Non che il Napoli non abbia avuto la sua dose andando a vincere a Torino, con quel colpo di testa finale di Koulibaly. Vedi com’è il destino? Lo stopperone del Napoli è stato decisivo con la Juve, ma altrettanto a Firenze dove ha lasciato la compagnia in balia dei gol di Simeone. Non sarà un colpevole del sogno mancato, ma certamente verrà ricordato.
Ora la Juve ha tutte le occasioni, a suo favore, per vincere il settimo scudetto consecutivo. A dirlo, vengono quasi le vertigini. Ci vorrebbe un tracollo clamoroso. Il Napoli ha ancora poche chances per pensare di toglierlo ai bianconeri. Gli è mancato qualcosa: magari la forza del suo attacco tourbillon nel momento cruciale, magari un pizzico di capacità gestionale nell’allenatore. La Juve è abituata alle partite difficili: Allegri in qualche modo rimedia sempre ai suoi errori, i big si alternano nel tenere a galla la squadra.
Al di là di tutto, però, le due squadre vanno ringraziate. Ci hanno offerto emozioni, fantasia e fantasie, un campionato sul filo del vedo-non vedo, un serio dubbio sulla squadra destinata a conquistare lo scudetto.
Poi i soliti noti ci ricorderanno che anche gli arbitri non si sono tirati indietro. Il mondo antijuve pronto a puntare il dito, il mondo bianconero in trincea per difendersi. La partita con l’Inter è l’ultimo oggetto dello scandalismo. Peccato che i nerazzurri abbiano buttato all’aria una vittoria praticamente già in mano: per colpe proprie. E il Napoli, quest’anno, non sia stato indenne da debolezze (di vista) arbitrali. Var o non Var, questo è uno dei campionati più credibili dell’ultimo ventennio.