“Auguro all’USSI di continuare, non solo per altri 75 anni, ma per l’eternità. Insieme e vicino al CONI”. Queste tra le parole del Presidente del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) Giovanni Malagò, intervistato da Mario Frongia, Consigliere Nazionale USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana).
Dopo aver salutato con un discorso in inglese i giornalisti presenti nell’Auditorium che ospita gli incontri dell’84°Congresso Aips a Roma e aver presentato le tappe future dello sport tricolore, su tutte la Rider Cup in programma a Roma nel 2023 e i Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, il presidente è sceso dal palco e ha rilasciato qualche battuta ai microfoni di USSI.
84 è il numero del congresso che si tiene qui a Roma da parte dei giornalisti AIPS di tutto il mondo: sensibilità, culture e difficoltà differenti, ha aperto Mario Frongia. “Il vostro è un mondo che conosco molto bene, vi vedo ovunque, in Italia e fuori dai nostri confini. Siete il presidio, le sentinelle; 84 anni sono tanti e devo dire che c’è stata una grande trasformazione negli anni, anche sotto il profilo tecnologico, culturale, professionale. Prima, per avvicinarsi alla vostra professione bastava una persona competente e che scrivesse bene, oggi oggettivamente sotto il profilo formativo servono una serie di requisiti. Il nostro sport non può fare a meno degli atleti, di chi li allena, ma non può fare a meno di chi racconta le gesta di questi atleti, senza i quali non ci sarebbe nulla del nostro mondo” ha affermato il Presidente del CONI.
Ai microfoni dell’USSI, Malagò ha commentato anche il rapporto tra donne, sport e giornalismo. “Le donne hanno faticato, in qualche settore molto, a emergere, a farsi largo, e anche nella categoria dei giornalisti non è stata una passeggiata”. Un problema, per il presidente CONI, non dovuto al pregiudizio ma più che altro al costume: “Abitudine, soprattutto nel periodo storico dominato dalla carta stampata, ad avere una scuola fatta da grandi nomi che hanno fatto la storia del giornalismo sportivo. Oggi abbiamo donne che sono leader e che credo saranno sempre più protagoniste nel mondo dello sport”.
Malagò ha ricordato che gli atleti che partecipano alle massime competizioni olimpiche, e anche le medaglie, sono numericamente allineati: “Un fatto che sarebbe stato impensabile solo qualche anno fa; anche sport che inizialmente non si pensava potessero appartenere all’universo femminile – come pugilato, pesi, canottaggio” hanno aperto all’universo femminile.
A livello dirigenziale, afferma, “Oggi c’è una legge molto chiara che abbiamo portato avanti” che impone “Almeno il 30% di rappresentanza elettiva all’interno di tutti i sistemi, vuol dire che moltissimi hanno anche più del 50% di donne” ha concluso.