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L’AGGIORNAMENTO E LA FORMAZIONE COME PASSO NECESSARIO PER LA CONOSCENZA: DAL CONVEGNO SUL CASO ‘SCAINI’ LA VIA MAESTRA PER UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA DELLA PROFESSIONE GIORNALISTICA

L’AGGIORNAMENTO E LA FORMAZIONE COME PASSO NECESSARIO PER LA CONOSCENZA: DAL CONVEGNO SUL CASO ‘SCAINI’ LA VIA MAESTRA PER UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA DELLA PROFESSIONE GIORNALISTICA

Quando lo sport è occasione di approfondimento e di conoscenza, allora il risultato è sempre garantito. Il convegno che ha visto l’Ussi Molise in prima fila assieme all’Ordine regionale dei giornalisti e alla fondazione Neuromed ed ospitato presso il polo didattico dell’istituto di ricerca di Pozzilli ha rappresentato un momento di confronto sul tema base dell’evoluzione della medicina sportiva con un occhio alla prevenzione nel calcio professionistico e dilettantistico.
Lo spunto è stato offerto dal libro curato da Giampiero De Andreis ed Emanuele Gatto dal titolo ‘Non ero Paolo Rossi’ (titolo figlio di una citazione riadattata della dichiarazione dell’epoca del presidente dell’Assocalciatori Sergio Campana), opera dedicata al caso ‘Scaini’, il calciatore – passato anche per il Molise – morto sotto i ferri durante un intervento operatorio al ginocchio.
Al tavolo a portare un saluto ai presenti – in una giornata da sette crediti del piano formativo obbligatorio dell’Ordine – i presidenti dell’Odg Molise e dell’Ussi Molise Vincenzo Cimino e Valentina Ciarlante ed il presidente della fondazione Neuromed Mario Pietracupa. Ognuno di loro ha sottolineato l’importanza della formazione e della conoscenza per creare consapevolezza nella categoria.
A Mauro Carafa, vicepresidente vicario dell’Ussi Molise, è toccato il raccordo tra i diversi interventi di una giornata che aveva alla base anche un profondo valore deontologico. A latere rispetto al filone mainstream della mattinata l’intervento del consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Vincenzo Ciccone sul tema del decalogo del giornalista sportivo, tra i diversi riferimenti base in termini di doveri per i cronisti di settore.
Particolarmente accorate anche le parole di Stefano Maggiani, numero uno degli allenatori molisani. Preannunciando un appuntamento nel nome di Vincenzo Cosco che dovrebbe vedere la presenza in Molise del riferimento nazionale Renzo Ulivieri, il tecnico si è intrattenuto sull’importanza delle conoscenze a tutto tondo per un trainer.
Focus centrale della mattinata la relazione di Vincenzo Santoriello, medico della nazionale italiana under 21 e responsabile del centro di medicina dello sport, che partendo da diversi casi sugli ambiti più disparati (Eriksen da un lato, Kanu dall’altro) ha messo la questione delle ‘morti improvvise’ al centro dell’attenzione del suo particolareggiato intervento con una sintesi sinottica suffragata da dati e lavori scientifici in cui ha anche posto l’attenzione sugli aspetti normativi che regolano questa branca della medicina in Italia, nel resto d’Europa e nel mondo.
Una relazione particolarmente tecnica è stata anche quella di Angela Veneziale, associata dell’Aia di Isernia e medico al tempo stesso. Nel suo intervento ad emergere – oltre alla specifica conoscenza dell’argomento medico – anche il lavoro portato avanti dagli arbitri pentri con i corsi di basic life support, determinanti per gli operatori ‘laici’ e, case history, l’episodio che ha visto protagonista Pasqualino Fattore in un Aurora Capriatese-Termoli con tanto di richiamo nazionale sul sito della Gazzetta dello Sport.
A corollario, poi, i due autori del libro da cui ha preso spunto il convegno hanno illustrato più compiutamente l’opera, entrando anche nel merito di un contesto storico, sociale e sportivo legato a doppio filo con il Molise per l’esperienza del centrocampista con la maglia del Campobasso, partner dell’evento assieme al Vastogirardi, al direttivo molisano del settore giovanile e scolastico della Figc e al comitato territoriale della Federmedici sportivi.
(foto di Pino Manocchio)

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