Il presidente della Juventus Andrea Agnelli e i numeri uno dello sport e del calcio italiano Giovanni Malagò e Giancarlo Abete sono stati i protagonisti della seconda e ultima giornata del settimo seminario “Il calcio e hi lo racconta”, organizzato dalla FIGC e dall’Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI).
Al Centro Tecnico Federale di Coverciano, nel suo intervento Andrea Agnelli ha espresso apprezzamento per la priorità data dal Coni alla legge sull’impiantistica sportiva: “Sono soddisfatto della velocizzazione dell’iter legislativo, ma dubito che nei prossimi 2-3 anni si possano vedere nuovi stadi e nuovi impianti sportivi. Se non modernizzeremo le nostre strutture non saremo competitivi. Oggi abbiamo impianti obsoleti che non risultano attraenti agli attori principali, ovvero i calciatori, nè al mercato televisivo nè al pubblico degli stadi e con questa situazione facciamo e faremo fatica ad eccellere come club a livello internazionale”. Il numero uno del club bianconero, che ha definito legittima la reazione di Mariella, vedova di Gaetano Scirea sulle espressioni antisemite e sui cori intonati da alcuni tifosi juventini, si è soffermato su alcune criticità presenti nel nostro calcio: “Siamo stati per anni il campionato europeo di riferimento – ha ricordato – ora faremo fatica a recuperare posizioni in campo internazionale. Una data che funge da spartiacque è il 2006, da quel momento i club europei hanno aumentato il fatturato molto di più rispetto ai nostri”.
Dopo aver ribadito l’importanza di intraprendere la stessa strada sull’impiantistica seguita dalla Juventus, dall’Udinese e da tutte le altre società che già da anni hanno deciso di investire risorse nello stadio di proprietà, il presidente del Coni Giovanni Malagò è tornato sugli ultimi episodi di razzismo e discriminazione che si sono verificati in Serie A: “Non mi permetto di dire che ci sia bisogno di inasprire le norme e le sanzioni, ribadisco solo che non si può discriminare nella discriminazione. Quello che serve sono omogeneità e unicità di valutazioni e di giudizi, e che tutto possa essere sempre ricondotto al buonsenso”.
A chiusura del seminario Giancarlo Abete ha ribadito che a fine stagione sarà giusto fare una riflessione sulla discriminazione territoriale, ma che bisognerebbe concentrarsi sui comportamenti più che sulle norme: “Noi – ha ricordato il presidente federale – già dopo i suggerimenti dati dall’Alta Corte del Coni nel respingere il ricorso della Roma abbiamo evidenziato che alla fine della stagione sportiva faremo una riflessione sul quadro normativo esistente. Nell’attuale stagione sportiva a livello professionistico abbiamo avuto tre chiusure di curve in Serie A per discriminazione territoriale e due per motivi di razzismo. Abbiamo avuto una chiusura in Lega Pro per discriminazione territoriale e una per razzismo, e nessuna in serie B. Quindi evidentemente c’è anche da valutare il contesto complessivo in cui il dibattito è stato molto ricco, ma le situazioni interessate sono state un numero molto limitato se pensiamo che abbiamo 110 società professionistiche”. Doveroso anche abbassare i toni della polemica: “Dobbiamo tutti cercare di valorizzare la capacità di dare un’immagine positiva del nostro calcio a livello internazionale e cercare di minimizzare quelle che sono situazioni collegate alle dialettiche, ed anche un po’ alle faziosità che sono patrimonio del mondo del calcio”.
Nella prima giornata del seminario, iniziato con i saluti del presidente del Settore Tecnico della Figc Gianni Rivera e del direttore generale Antonello Valentini, i partecipanti provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia hanno molto apprezzato l’intervento di Claudio Ranieri, attuale allenatore del Monaco, che ha parlato della sua lunga e variegata esperienza da allenatore in Italia, Spagna, Inghilterra e Francia. Nel pomeriggio, spazio al designatore arbitrale della Fifa Massimo Busacca, che ha parlato delle novità e della preparazione in vista degli ormai prossimi Mondiali in Brasile, e all’appassionato intervento di Arrigo Sacchi, coordinatore delle Nazionali giovanili. Per finire il programma della prima giornata, lezione di match analysis (in pratica, come si legge una partita) con Marco Scarpa e Antonio Gagliardi, componenti dello staff tecnico della Nazionale italiana.

ADDIO AD ALFIO TOFANELLI, MAESTRO DI GIORNALISMO
Il commosso ricordo del Presidente Gianfranco Coppola per la scomparsa di un maestro del giornalismo come Alfio Tofanelli