Amava soprattutto il pugilato: figlio di Adriano Sconcerti, noto procuratore di pugilato, il manager di Mazzinghi all’epoca dei match cuore e passione contro Benvenuti, Mario Sconcerti è stato tutto e straordinariamente bravo: corrispondente, inviato, capo, vertice all’insegna di quella toscanita’ che era vanto è tratto distintivo. Aveva carattere non difficile come si dice quando un’altra persona ha piglio per cercare un rifugio. Opinionista radio televisivo in chiusura di carriera, affidiamo alle pagine ufficiali il riassunto di un cammino da grande protagonista nel Giornalismo. Un colpo per la categoria che ringrazierà sempre Mario Sconcerti per quanto ha dato alla figura del giornalista sportivo. (Gfc)
Mario Sconcerti inizia la propria carriera giornalistica al Corriere dello Sport nella redazione di Firenze. Nel 1972 viene assunto alla redazione di Milano. Nel luglio 1974 gira per l’Italia sulla macchina del neocommissario tecnico della nazionale italiana Fulvio Bernardini, raccontando in diretta l’esclusione di Rivera, Mazzola e di tutta la vecchia guardia e come sarebbe invece nata la nuova nazionale, una serie di scoop che gli vale il trasferimento a Roma alla sede centrale del Corriere dello Sport alla fine del 1974. Per cinque anni non si occupa di calcio e fa l’inviato di ciclismo, seguendo cinque Giri d’Italia e tre Tour de France, più tutte le “classiche” dello sport in bicicletta.
Nel 1979 si trasferisce al quotidiano La Repubblica per fondare le pagine sportive del giornale fondato e diretto da Eugenio Scalfari. Qui porta nella redazione sportiva Gianni Brera, Gianni Mura, Mario Fossati, Emanuela Audisio e Licia Granello. Diventa poi responsabile delle sedi di Milano, Bologna e Firenze di Repubblica. Nella primavera del 1987 diventa vicedirettore vicario de La Gazzetta dello Sport, durante la direzione di Candido Cannavò. Il giornale cresce in pochi mesi di 150 000 copie.
Tornato a Repubblica, fonda le pagine fiorentine del quotidiano nel 1988. Nel 1990 diventa capo della redazione milanese del giornale, da cui si sposta nel febbraio 1992 per andare a dirigere Il Secolo XIX di Genova.
Torna a Roma per guidare per sei anni (1995-2000) il Corriere dello Sport. Durante la sua gestione il quotidiano sportivo della famiglia Amodei aumenta considerevolmente la propria tiratura.
Alla fine del 2000, durante gli ultimi anni della turbolenta gestione di Vittorio Cecchi Gori, ricopre il ruolo di direttore generale della Cecchi Gori Group (l’accomandita che controllava la Fiorentina) entrando in conflitto con Giancarlo Antognoni che ne era dirigente. La polemica, che ha un episodio chiave in una lite in televisione, raggiunge il massimo con le dimissioni date dell’allora allenatore Fatih Terim, alle quali Antognoni fa polemicamente seguire le proprie, criticando aspramente Sconcerti e la dirigenza.Sconcerti stesso si dimise dall’incarico dopo sei mesi, per divergenze con lo stesso Cecchi Gori.
Dirige l’Agenzia Giornalistica Chilometri dal 2002 al 2004.
Carriera televisiva e radiofonica
Inizia a questo punto la carriera televisiva. Per tre anni è a Stream TV, poi, con la scomparsa della piattaforma, dal 2003 approda a Sky Sport, con oltre trecento trasmissioni la domenica pomeriggio con Ilaria D’Amico in Sky Calcio Show e alcuni programmi serali come Terzo tempo – in onda con noi. Dal campionato del mondo 2006 è prima firma sportiva del Corriere della Sera, mentre dal 2003 al 2008 conduce sull’emittente romana Radio Radio la trasmissione di cultura, attualità e politica Sconcerti quotidiani, insieme a Gabriele Cosmelli. Sconcerti continua a collaborare con Radio Radio.
Nell’agosto 2016, dopo tredici anni come opinionista sui canali Sky, viene ingaggiato dalla RAI come commentatore e opinionista sportivo, per trasmissioni storiche dell’emittente di stato quali 90º minuto e La Domenica Sportiva e i pre e post-partita della Coppa Italia.
Nel gennaio 2018 diviene opinionista della neonata emittente radiofonica RMC Sport Network. Il 27 maggio 2019, con la chiusura di RMC Sport, Sconcerti diviene editorialista del canale successore, TMW Radio. Dopo essere stato opinionista del campionato del mondo 2018 per Mediaset, ricompare come ospite su Rete 4 a Pressing – Prima serata e su Italia 1 a Pressing.